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R.Emilia – Polonara: «Reggio crede negli italiani, in altre piazze non è così»

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achille polonara, reggio emiliaIntervistato dalla Gazzetta dello Sport, Achille Polonara, 24 anni, fa il punto sull’attuale situazione del basket italiano non solo a Reggio Emilia; mano alle statistiche, l’ala della Grissin Bon guida insieme a Luca Vitali la classifica dei migliori giocatori di Serie A per valutazione.

Due italiani al comando nella valutazione, non succedeva da 14 anni: il vento sta cambiando?
«A Reggio sicuramente, qui credono davvero negli italiani e li fanno giocare, ma da altre parti entrano solo per fare rifiatare gli americani, così non possono crescere».

Spesso ci si difende dicendo che “gioca sempre chi merita”…
«Senza dubbio e per questo Mussini contro Capo D’Orlando ha giocato meritatamente 34’ nonostante sia del ’96, ma vanno cambiate le regole. I giovani di Reggio sono sulla bocca di tutti perché sono forti e hanno la faccia tosta, ma sono un’eccezione».

Giovani, ma anche veterani che vogliono vincere subito come Kaukenas e Lavrinovic: qual è il vostro obiettivo?
«Vogliamo arrivare secondi per incontrare Milano eventualmente solo in finale, per riuscirci
dobbiamo innanzitutto battere Venezia e Sassari nei prossimi scontri diretti».

Incontrerà anche il signor Metta World Peace. Più incuriosito o più preoccupato?
«Tutte e due le cose perché non avrei mai pensato di vedere un personaggio così in Italia, ma credo porti una ventata d’aria fresca che ci voleva. Certo se penso che lo dovrò marcare un po’ meno, starò molto attento a non farlo innervosire».

In estate c’è l’Europeo, l’adesione degli “Nba” Gallinari, Datome e Bargnani rischia di toglierle spazio. Come vive questa situazione?
«L’Italia ha bisogno di loro, sono ragazzi di grande talento e che hanno piacere di vestire la maglia azzurra, se in passato non sono venuti è stato solo per colpa degli infortuni o perché i club non li hanno lasciati. Io ce la metterò tutta per trovare un posticino fra i 12…»

Il suo idolo è Michael Jordan, mai più nessuno come lui?
«MJ è inarrivabile, quando ha smesso di giocare con i Bulls ero piccolino e negli anni ho rivisto tutti i suoi dvd. Adesso il più forte è LeBron, ma io tiferò Golden State: a parte Curry e Thompson, adoro Draymond Green e Harrison Barnes».