Avellino – Capo d’Orlando in Countdown: un Basile intramontabile condanna una Sidigas in crisi nera e incapace di far valere il fattore campo
Avellino affonda sotto i colpi di una solida Capo d’Orlando (75 a 65 il finale) e si allontana dalla zona playoff (obiettivo minimo stagionale), lontano ora 4 punti. I siciliani, complice la sconfitta di Caserta a Cremona, salgono invece a +7 sull’ultimo posto. Questo e molto altro è Sidigas-Upea in countdown.
10 il voto a Gianluca Basile. E’ lui l’Mvp del match: segna 13 punti con 3/3 dall’arco, raccoglie 5 rimbalzi e “smazza” anche 5 assist per un bel 25 di valutazione. Niente male per un 40enne che fino ad oggi viaggiava a meno di 3 punti di media e con un mediocre 19% da oltre l’arco.
9 sono i punti di Matteo Soragna (4/6 da due). Con le partenze di Freeman e Burgess tocca proprio a Basile e all’ex Treviso partire in quintetto e guidare la riscossa siciliana. Resta sul parquet ben 36′ assicurando una prestazione sempre costante.
8 i rimbalzi difensivi di Anosike. Il centro irpino, dopo lo stop forzato alle Final8, ritorna in campo ma non risulta decisivo, nonostante l’ennesima doppia-doppia stagionale da 10 punti (5/11 da due) e 13 rimbalzi.
7 come i punti che separano Capo d’ Orlando e Caserta, oggi ultima e virtualmente retrocessa. Il successo in Irpinia rilancia la corsa salvezza dei siciliani che avevano iniziato un girone di ritorno non in maniera eccelsa (4 stop di fila).
6 come il 6/11 dal campo di Hunt. Il centro siciliano sfiora la doppia-doppia con 13 punti e 9 rimbalzi e risulta con Archie, Pecile, Basile e Soragna, il protagonista della vittoria paladina.
5 come il 5/11 dal campo Hanga. Premessa: in casa Avellino nessuno raggiunge la sufficienza, come anche ribadito da coach Vitucci nell’immediato post partita (clicca qui per rileggere le dichiarazioni). Nella mediocrità generale, quindi, l’ala ungherese risulta il meno peggio con 11 punti, 7 rimbalzi, 2 stoppate e 3 assist.
4 come le sconfitte consecutive di Capo d’Orlando prima della trasferta di Avellino. La truppa di Griccioli non aveva iniziato il girone di ritorno nel migliore dei modi: gli stop con Pistoia, Bologna, Roma e Cremona avevano quasi risucchiato la squadra nella lotta per non retrocedere. Il successo in terra campana regala certamente maggiore serenità.
3 i mesi trascorsi dall’ultima vittoria in casa di Avellino. Era, infatti, il 13 dicembre 2014 quando la Sidigas, sul parquet del PalaDelMauro, aveva la meglio dell’Acea Roma (74 a 70). Da allora il palazzetto di contrada Zoccolari è stato terra di conquista per Brindisi, Varese, Cantù e, appunto, Upea. In totale sono 7 le sconfitte nelle ultime 8 partite e la sensazione è che i tifosi potranno assistere al remake della stagione 2013/2014 quando gli uomini di Vitucci si regalarono un finale di campionato da anonimato assoluto. Intanto, proprio i supporter biancoverdi, stanno, domenica dopo domenica, abbandonando gli spalti. Unica eccezione l’encomiabile curva Sud, sempre presente.
2 gli americani assenti di Capo d’Orlando. Il taglio di Burgess e la partenza (per Roma) di Freeman rendevano la trasferta di Avellino davvero ostica. Nonostante ciò e nonostante i mancati tesseramenti dei nuovi arrivi (ufficializzati solo oggi), l’Upea ha compiuto l’impresa anche grazie a 40′ (o quasi) di zona e all’effervescenza dei “vecchietti” Soragna e Basile.
1 il numero degli assist di Gaines. Ancora una volta è tra i top-scorer della squadra (15 punti con 1/6 da due e 4/7 da tre) ma come sempre ha la colpa di non mettere mai in ritmo i compagni. Se a ciò si aggiunge che il suo cambio, tale Junior Cadougan, raramente riesce a dare un contributo sufficiente, si capisce come il gioco avellinese sia destinato ad essere di sole azioni individuali. Ne risentiranno le percentuali di tiro: 39.1% da due (18/46) e 29.6 da tre (8/27).
0 come i punti di Harper all’intervallo lungo. Non riesce mai ad “entrare in striscia”, soprattutto nel primo tempo. Chiuderà con 11 punti e 5/14 al tiro.
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