A2 Gold – A Ciani non riesce il pokerissimo. E Dalmasson cala il Jolly Carra
Trieste, dopo una gara ad inseguimento, sbanca Agrigento con il punteggio di 89 a 87 e batte forte i pugni sul tavolo dei play off.
Partono forte gli uomini di Ciani, 10 a 0 in un amen. Su questo vantaggio iniziale, i Siculi vivono di rendita. Non riescono a chiudere anzitempo il match ma non permettono nemmeno agli ospiti di pareggiare i conti.
Sino a due minuti dalla fine, quando Trieste, grazie alle bombe di Carra, all’esperienza di Prandin, alla verve di Tonut ed alla intraprendenza di Candussi, non solo aggancia la Moncada ma addirittura la supera di slancio, arrivando ad un rassicurante più 4 a 38 secondi dalla fine con Candussi in lunetta. Ma il giovane lungo sbaglia i liberi, Williams mette la tripla del -1 e per i Giuliani torna l’incubo dei finali sprecati a Jesi e Biella.
Per fortuna di Dalmasson, Tonut non ripete lo sperpero di Candussi, anche se manca il 2 su 2 e Piazza, sul capovolgimento di fronte, sbaglia la tripla del successo.
Agrigento, dunque, manca uno dei primi match ball nella sua rincorsa ai play off. Nonostante nei primi due quarti le percentuali al tiro fossero stratosferiche, oltre il 70 % dal campo, Trieste non era lontana, solo a 4 lunghezze; ed è forse qui che gli uomini di Ciani si sono giocati la vittoria. Continuare a tirare con quella precisione era difficile, ed infatti è bastato un piccolo calo nella mira delle bocche di fuoco sicule e Trieste ne ha approfittato per rimanere incollata alle caviglie di Evangelisti e compagni per poi piazzare uno sprint finale degno di un Cipollini d’annata. Quindi, probabilmente il grande demerito sta proprio qui, nel non aver saputo chiudere i conti in anticipo nonostante una serata stellare al tiro. A scusante dei padroni di casa, va detto che Trieste raramente, quasi mai, lascia gli ormeggi dell’incontro anticipatamente, avendo già dimostrato in passato di avere gli attributi giusti per recuperare parziali importanti, anche a squadre blasonate, anche con difficoltà nella gestione degli americani, Holloway in primis.
Ciani può consolarsi con una prova collettiva di prim’ordine con 5 giocatori in doppia cifra con Evangelisti, Williams e Piazza sugli scudi e con Chiarastella ed Udom utili a fornire un sostanzioso apporto offensivo. Forse è venuta meno una certa consistenza difensiva che ha permesso a Trieste di raggiungere percentuali al tiro notevoli, alla fine anche superiori a quelle dei Siciliani.
Dalmasson torna dal profondo sud con uno scalpo pesante, conquistato contro una squadra che veniva da 4 vittorie consecutive, che precedeva i Triestini di due lunghezze. Ora gli uomini del presidente Ghiacci hanno raggiunto Agrigento al settimo posto con lo scontro diretto a favore. Dopo una trasferta così lunga, Carra ed i suoi tornano verso Trieste stanchi ma felici, come si suol dire e consapevoli di aver compiuto una bella impresa.
Come la Moncada, anche gli ospiti si sono resi protagonisti di una partita ottima, con tutti i giocatori utilizzati da Dalmasson capaci di iscriversi a referto. Con gli Americani funzionalmente al servizio della squadra, ma in ogni caso capaci anche di elevarsi a protagonisti in varie situazioni dell’incontro, il collettivo triestino si è dimostrato solido ed efficace. Una squadra che, rispetto a quella dell’andata, trascinata spesso da Holloway e Tonut, sta diventando sempre più “Dalmassoniana”. Un diesel che, a differenza dell’anno scorso, ha nel suo motore anche il turbo, rappresentato appunto dall’estro di Tonut e la fisicità di Holloway.
Da Coronica a Marini, da Mastrangelo a Prandin, da Tonut a Grayson, da Holloway a Candussi, tutti sono stati diligenti ed utili ma l’uomo del match è stato il capitano Carra che con 8 punti negli ultimi 5 minuti ha spezzato la partita
Tatticamente, probabilmente Dalmasson non poteva sperare in una partita migliore. I suoi raddoppi a metàcampo hanno alzato il ritmo della partita, elemento questo che appare gradito a questa squadra. E così, Agrigento, squadra abituata a punteggi e ritmi bassi oggi si è calata in un in un “almost run and gun” che alla fine ha fatto il gioco di Trieste.
La partita dà i numeri.
59(%) a 57(%) a favore dei Giuliani. Sono le pregevoli percentuali dal campo delle due squadre
8, come gli assist di un indiavolato Piazza
21 come i soliti punti segnati da un costante Tonut. Non fanno quasi più notizia. E forse questa è una buona notizia.
18 come i punti di Evangelisti. Oggi i frombolieri parlano italiano
4 più 4. Non è lo storico coro sanremese di Nora Orlandi, ma sono i recuperi più gli assist di un utile Grayson
4 su 4 è invece il percorso netto di Udom nei tiri dal campo.
0 su 4 è invece la testimonianza sconsolante della serataccia di Saccaggi
6 come le stoppate date da Chiarastella e soci.
3 quelle rifilate agli attaccanti triestini da De Laurentiis.
Moncada Energy Group AG – Pall. Trieste 2004 87-89 (28-17, 49-45, 66-62)
Moncada Energy Group AG: Vai 0 (0/1), Evangelisti 18 (4/5, 3/4), Williams 17 (4/8, 3/5), Chiarastella 14 (5/5, 1/2), De Laurentiis 6 (1/2, 1/3), Saccaggi 0 (0/1, 0/3), Piazza 13 (2/2, 2/4), James Udom 11 (3/3, 1/1), Dudzinski 8 (2/4, 0/3) N.E.: Portannese. All. Ciani
Tiri Liberi: 12/16 – Rimbalzi: 23 17+6 (Williams 9) – Assist: 16 (Piazza 8) – Cinque Falli: De Laurentiis
Pall. Trieste 2004: Coronica 5 (2/3), Tonut 21 (7/11, 2/5), Mastrangelo 2 (0/1), Grayson 8 (1/2, 2/5), Candussi 12 (2/3, 1/2), Carra 12 (2/4, 2/3), Marini 5 (1/1, 1/1), Holloway 16 (7/12), Prandin 8 (4/5) N.E.: Fossati. All.Dalmasson
Tiri Liberi: 13/19 – Rimbalzi: 21 13+8 (Holloway 8) – Assist: 7 (Grayson 4)
Parziali: 28-17, 21-28, 17-17, 21-27