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NBA – Bargnani può sostituire Melo nell’attacco dei Knicks?

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Andrea Bargnani

Con l’infortunio di Carmelo Anthony, si è liberato molto spazio nella metacampo offensiva dei Knicks e non sono molti i candidati rimasti a New York in grado di prenderne il posto.
Uno è sicuramente il nostro Andrea Bargnani. 

Prendendo spunto e dichiarazioni da questo articolo a firma Laura Albanese, cerchiamo di capire se sia credibile l’ipotesi di un Bargnani leader offensivo di questi Knicks.

Melo in questa triste stagione, ha viaggiato a 24.2 punti (con 20 tiri) e 3.1 assist di media, andandosi a prendere circa un terzo dei possessi della squadra di Fisher (USG% 32.4%). Per sostituire questo vuoto, Phil Jackson ha indicato Bargnani come candidato ideale per prendersi buona parte del lascito del numero 7. Più cauto è stato invece coach Fisher, che non vuole “mettere così tanta pressione addosso al nostro lungo”, che deve sempre stare attento ad evitare nuovi infortuni, anche perché la prossima estate sarà free agent. A prescindere dalle dichirazioni, è una buona opportunità per il nostro Mago, che dovrebbe sfruttare le rimanenti 25 partite sia per mettersi in mostra, sia per ritrovare quella confidenza con il campo necessaria ad affrontare un Europeo di livello come quello che ci attende in Germania questo settembre. 

Per avvicinarsi ai punti realizzati da Carmelo, Bargnani dovrebbe tornare quello 2010-12, quindi ben prima che gli infortuni incominciassero a tormentarlo. Il giocatore romano ha realizzato due stagioni a 20 punti di media (con diversi possessi in meno di Melo) e visto che l’attacco dei Knicks non è tra i più prolifici della Lega (92.3 punti di media, migliore solo dei 76ers), penso che tutti sarebbero soddisfatti se concludesse la stagione intorno ai 15-17 punti di media (in questo momento è a 9), magari non fagocitando un terzo dell’attacco dei Knicks. 
Lo stesso Bargnani è dubbioso sul fatto che possa caricarsi sulle spalle l’attacco di New York: “Non ho giocato per diverso tempo, ora per me l’importante è giocare e continuare a giocare, tutte le partite.”
“In attacco con il triangolo tutto quello che dobbiamo fare è cercare di trovare l’uomo libero, quindi è un lavoro di squadra. Il triangolo serve a trovare l’uomo libero, tutto qua, non riguarda qualcuno che segni 30 punti”. 

Ma vediamo se a livello di numeri è credibile questa possibilità, per quanto il campione di Bargnani sia ristretto, date le sole 7 partite disputate, di cui una durata 2 minuti.
Due dati balzano all’occhio immediatamente: Bargnani non sta tirando da dietro l’arco (solo 3 tentativi finora) e segna molto di più con “assisted shot” (71.4% contro il 45% di Melo). Ovviamente Anthony aveva una libertà di scelta, di possibilità di isolation, sopratutto partendo dal gomito, che Bargnani in questo momento non può avere, ma allora diventano sibilline le parole del romano sul triangolo e cercare l’uomo libero, dato che un maggiore coinvolgimento dei compagni non può che essere funzionale al suo gioco. Anche perché Bargnani non ha la condizione per fare un gioco simile all’All-Star, cosa che ben sa anche coach Fisher, visto che i suoi minuti in campo difficilmente superano i 25. In queste partite abbiamo visto un Bargnani più aggressivo vicino al ferro e che trova anche la sua miglior percentuale nella restricted area (53.8%), trovando anche canestri non aiutato dagli assist dei compagni. E proprio vicino al ferro le percentuali di Bargnani sono le uniche simili a quelle di Melo, visto che, a mano a mano che ci si allontana dal ferro, la mano del romano diventa sempre più fredda, tanto che la percentuale di punti che realizza nel mid range è del 28%, nonostante il jumper sia il genere di tiro che prendere di più (35 tentativi su 51 totali, con una percentuale di realizzazione del 28.9%). Ed è prorpio lì che dovrebbe migliorare di più, visto che con tiro credibile può allontanare i lunghi dal pitturato e permettere al Mago di sfruttare una ipotetica maggiore agilità. Ancora una volta diventa fondamentale la collaborazione dei compagni, visto che in jumper, il Mago segna per la maggior parte dopo un assist (la percentuale di assisted shot schizza infatti all’88%). 

Concludendo, Bargnani in questo momento non può prendersi da solo le responsabilità tutte le responsabilità che aveva Melo, però può dimostrare di poter giocare ancora in NBA e che, come giocatore di complemento, in un sistema organizzato (e lo dimostrano gli assist) può fare la differenza. 

Noi ripartiamo dagli incoraggianti 17 punti contro Boston, che dimostrano come Bargnani voglia tornare ad essere quel giocatore che immaginavamo potesse ambire all’ASG nel 2011.