Avellino arriva da ottava a queste FinalEight regalandosi un accoppiamento con Milano ai quarti. Qualche rimpianto per la truppa di coach Vitucci che dopo le vittorie con Roma, Pistoia e Caserta avrebbe potuto ambire anche ad un piazzamento migliore. Ed invece le sconfitte con Brindisi, Cremona e Varese, nette soprattutto nel gioco, hanno portato ad una sfida, quella con i campioni d’Italia, a dir poco proibitiva.
AVELLINO IN COPPA ITALIA – Gli Irpini sono alla sesta partecipazione alle FinalEight. La prima, nel 2008, è coincisa con la storica vittoria in finale contro la Virtus Bologna, padrona di casa. Poi eliminazione ai quarti nel 2009 e nel 2012 e in semifinale nel 2010 e nel 2011. La Scandone ritorna a giocarsi la Coppa Italia dopo tre anni di assenza ed è all’esordio con la nuova proprietà targata Sidigas.
FORMA – Lo stato di forma con cui Avellino arriva a Desio è tutt’altro che buono. Sono 7 infatti le sconfitte nelle ultime 8 partite con l’unica vittoria raccolta in quel di Pesaro lo scorso 8 febbraio. A dare grattacapi è soprattutto il calo di quegli uomini designati come leader: i vari Gaines, Anosike ed Harper sono chiamati al riscatto nella partita forse più difficile della stagione.
PUNTO DI FORZA – Riprendiamo quanto detto sopra. Se gli uomini del quintetto (tra l’altro mai cambiato dall’esordio in campionato) sono in giornata, Avellino potrà pensare di restare in partita fino al 40′. Occhio in particolare a Banks: nelle ultime sei di regular season viaggia a 21.5 di media ed è forse l’unico a salvarsi nel periodo nero che sta vivendo la Sidigas.
PUNTO DEBOLE – Al di là dello scarso stato di forma è sin da inizio stagione che Avellino soffre una panchina incapace di reggere il campo per tanti minuti. Il contributo offensivo delle “riserve” si limita ai pochi guizzi di Cavaliero (quasi sempre positivo in stagione) mentre dopo 2/3 di stagione non si può giudicare sufficiente l’apporto dei vari Trasolini, Cortese e Cadougan.
OBIETTIVI – L’abbinamento con Milano regala ben poche speranze di passaggio del turno anche in virtù della netta vittoria riportata dai milanesi nell’ultima giornata di campionato proprio contro la SIdigas. Ma la Coppa Italia, si sa, fa storia sé (leggasi sconfitta proprio dell’EA7 lo scorso anno in casa contro Sassari). E perciò due sono i fattori che danno qualche speranza alla Sidigas: giocare un match da dentro-fuori e il fatto che sono stati proprio gli irpini a “regalare” una delle sole due sconfitte a Milano in campionato. Il pronostico? 90% Milano, 10% Avellino.
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