Reggio Emilia si affaccia alle prossime FinalEight come una delle contendenti alla favoritissima Milano e con un roster che racchiude stranieri dalla grande esperienza e giovani italiani che si spera possano rappresentare il futuro della nostra Nazionale. Raggiungere la finale sarebbe un grande traguardo per la truppa di Menetti, magari ripetendo l’impresa del 2005 quando l’allora Bipop si arrese in finale alla Benetton Treviso. Uno degli eroi di quella Reggio Emilia fu Giorgio Boscagin, oggi impegnato in A2 Gold con Verona nella lotta per un posto in massima serie. Dalle pagine de “Il Resto del Carlino”, l’ex azzurro rivive quei momenti: “Arrivammo a quelle FInalEight con lo spirito di godersi un meritato premio. Da neopromossi avevamo fatto un gran girone d’andata e arrivammo a Forlì con l’idea di divertirci senza troppi pensieri per la testa. Ai quarti battemmo Milano. Era una delle prime Olimpia targate Armani. Certo, non era la corazzata di adesso, ma era sicuramente più forte di noi sulla carta. Vincemmo perchè giocammo con maggiore solidità e intensità. In semifinale non pensavamo di vincere perchè sapevamo che anche Roma sarebbe stata uno scoglio molto duro per noi. Però avevamo maggiore consapevolezza rispetto alla prima partita. C’era più convinzione di provarci seriamente. Vincemmo e l’adrenalina salì a 1000. In finale ovvio che alla palla a due c’era tanta speranza di vincere. Ma Treviso fece subito capire che non era cosa per noi, del resto era una Benetton davvero fortissima. Ricordo che mantenne costantemente il controllo della gara, in più noi arrivammo un pochino scarichi e scontammo, più delle altre due partite, l’assenza di Gigli. Comunque è un fine settimana che ricordo con piacere, perchè, al primo vero anno in serie A, già ero in lizza per un trofeo importante. E se ripenso ai 3000 reggiani della finalissima contro Treviso sento ancora i brividi lungo la schiena”
Infine un pronostico sulle prossime FinalEight: “Reggio ha diversi campioni e giocatori di esperienza come Milano. La vedo come probabile finalista contro l’Olimpia. Dopodiché, in una gara secca il pronostico spesso si ribalta, quindi…”
