Count Down: la leadership di Feldeine, l’energia di Abass. Così Cantù espugna il Pala Del Mauro
E’ la maggiore determinazione e la lucidità con cui gioca i possessi finali il fattore chiave della vittoria esterna dell’Acqua VitaSnella sul campo di Avellino, ovvero quello che era stato uno dei punti deboli della formazione di Sacripanti finora. In una partita fatta anche di tanti errori (18 perse Sidigas, 22 Cantù) i brianzoli giocano una partita tatticamente accorta, con una selezione di tiro (22/44 da due, 6/16 da tre) che alla fine risulterà premiante rispetto al povero 21/64 complessivo dei padroni di casa.
La squadra di Vitucci prova a reagire d’orgoglio alla contestazione dei tifosi, con un primo quanto scintillante quanto illusorio, ma dopo che Cantù prende le misure, anche con la zona, all’attacco irpino, per i biancoverdi è notte fonda, con soli 46 punti a referto nei restanti 30′ ed un quarto periodo in cui avanza quasi solo grazie allo stillicidio dei liberi (27/35 dalla lunetta per Avellino, 17/24 per Cantù). Il contributo delle panchine fa pendere la bilancia tutta dalla parte ospite (12 a 42 il conto dei punti delle seconde linee), con Feldeine, ormai la carta fissa di Sacripanti per spostare gli equilibri a partita in corso, e Abass protagonisti dei momenti chiave, oltre ad uno Shermadini, che prima incassa contro Anosike, ma alla fine presenta il conto quando il nigeriano incorre nei problemi di falli. In Count Down ecco i numeri salienti del match:
10 punti e 10 rimbalzi per il “Signore degli Anelli” O.D. Anosike (3/5 dal campo, anche 5 perse). Il centro nigeriano, come da copione, è una spina nel fianco per i lunghi canturini, ma la rivedibile gestione dei falli nel terzo quarto (con Vitucci che lo lascia colpevolmente in campo dopo la terza penalità e la quarta che arriva pochi secondi dopo) lascia un vuoto in vernice che gli ospiti sono bravi a sfruttare per prendersi l’inerzia nel match.
9 come i punti concessi da Acqua VitaSnella nell’intero secondo quarto, dopo i 30 piovuti sulla testa degli ospiti in un primo quarto difensivamente questionabile. Gli uomini di Sacripanti mettono le cose a posto nella propria metà campo anche col ricorso alla zona, ma a cambiare è l’atteggiamento dei bianco blu, capaci di subire, dopo i primi 10′ disastrosi minuti, soltanto 46 punti nei restanti tre quarti di gioco.
8 punti e 8 rimbalzi nella partita di Giorgi Shermadini (3/6 dal campo e 3 stoppate), che lotta in inferiorità atletica contro Anosike ed è chirurgico nell’approfittare dei problemi di falli dell’avversario diretto per piazzare le zampate che contribuiscono a portare il match verso Cantù da metà terzo quarto in poi. Preziosa la terza stoppata di serata ai danni del nigeriano, con cui nega il possibile pareggio a quota 76 ai campani entrando nell’ultimo minuto. E’ titolare anche , non a caso, del più alto plus/minus della serata con un eloquente +16 nei suoi 23′ sul parquet.
7 falli subiti da un James Feldeine (15, 5/8 dal campo, 4 reb, 2 assist) che torna a vestire i panni del leader, tanto più utile in contumacia Gentile (fermo per un problema musciolare al polpaccio), prendendo per mano la squadra nei momenti clou. Si assume compiti di regia e piazza anche un paio di highlights, come la schiacciata in mezza transizione e la “chase down” con cui stoppa Trasolini nel secondo quarto. MVP.
6 come gli assist di Darius Johnson-Odom (12 con una sola persa in 31′) che fornisce un’altra prova di grande solidità e controllo. Lo spostamento in guardia, cui Sacripanti non rinuncia nello starting five con Laganà da play, continua a produrre frutti, confermando quale sia l’enorme potanziale realizzativo del mancino da Marquette.
5 sconfitte consecutive per la Sidigas, sull’orlo della crisi, anche di nervi, con l’ambiente che chiede la testa di un Vitucci difeso ieri sera a caldo dal Presidente De Cesare. Di fatto, dopo la qualificazione per le Final Eight (tra l’altro proprio a spese di Cantù) l’atteggiamento dei biancoverdi sul parquet ha lasciato a desiderare in termini di concentrazione, serva una vittoria domenica prossima a Pesaro per rasserenare gli animi ed evitare una spirale negativa che rischia di diventare molto pericolosa.
4 su 12 dal campo per Daniele Cavaliero (12, 2/5 da tre), che a dispetto delle percentuali tiene in vita Avellino nel quarto conclusivo, specie con i 5 punti consecutivi sul 62-69 Cantù che rimettono in corsa la Sidigas. Se il resto della panchina biancoverde mostrasse il suo stesso spirito, forse oggi si parlerebbe di un risultato diverso.
3 come le vittorie consecutive tra Serie A ed Eurocup, con cui Cantù chiude una settimana intensissima, iniziata lunedì con il derby contro Varese, passando per il match di mercoledì contro il Limoges. Neppure il tempo di gioire della tripletta, però, con la squadra già in viaggio per Mosca per la decisiva sfida in casa del Khimki, prima di un altro scontro diretto in chiave playoff domenica prossima al Pianella contro Trento.
2 come i liberi che un glaciale Awudu Abass (11, 3/6 dal campo, 3 reb) infila a una manciata di secondi dalla sirena, riportando Cantù al doppio possesso di vantaggio, 74-78, che manda sostanzialmente in giaccio il risultato. Il capitano corona un ultimo quarto da 8 punti in cui mette in mostra energia e concentrazione che hanno un impatto decisivo sul successo biancoblu, dopo le prestazioni in chiaroscuro delle ultime settimane.
1 come l’unica tripla che un Damian Hollis (8 e 5 reb) non eccelso riesce comunque a pescare a poco più di 1′ dalla sirena, con Avellno tornata a -1. Anche 3 recuperi nella sua partita, in cui mostra buoni sprazzi nella metà campo difensiva.
0 come i punti della panchina irpina per tutti quelli che non si chiamano Cavaliero. Cadougan, Cortese, Trasolini e Lechtaler non trovano mai la via del canestro nei 41′ complessivi sul parquet, handicap insormontabile di fronte ad un’avversaria che, anche grazie alle rotazioni da Sacripanti (che si gioca la carta Feldeine dalla panchina, come di consueto da inizio Gennaio in poi), produce ben 42 punti con le seconde linee, uno dei principali fattori del match.
Stefano Mocerino
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