Eurocup: Cantù illude poi crolla ad Ostenda e chiude al quarto posto il girone B
Bisogna scomodare Robert Louis Stevenson e il suo “Dr Jekill & Mr.Hyde”, per spiegare la prestazione della FoxTown Cantù, che cade ad Ostenda 83-77 nell’ultima giornata di Regular Season di Eurocup e chiude il girone B al quarto posto. Non è tanto il risultato a pesare (Cantù era già matematicamente qualificata e una vittoria le avrebbe dato il terzo posto), quanto il modo in cui è maturato, dopo un primo tempo dominato dai biancoblu e una ripresa disastrosa, dove emergono tutti i vizi che si sono visti in campionato.
Si, perchè questa sconfitta somiglia molto a quella di Capo d’Orlando di tre giorni fa, dove a far difetto agli uomini di Sacripanti è la lucidità prima e l’intensità poi, con un quarto periodo dove iin sopstanza si “consegnano” agli avversari.
Peccato, perchè le qualità della squadra si vedono tutte nei primi 20′ (chiusi con un clamoroso 17/25 da due, nonostante solo 2/9 dall’arco), con la palla che gira con fluidità e una difesa aggressiva che produce 6 recuperi nel solo primo quarto, con tanta transizione alimentata da Feldeine (16 e 3 assist) e Johnson-Odom (14 e 4 assist ma 6 perse) e l’intelligente ricerca dei lunghi sotto canestro, per l’11-24 esterno alla prima sirena. Nonostante la scarsa vena da tre, FoxTown è brava a cercare soluzioni in avvicinamento, con un DeQuan Jones (15 più 5 reb) aggressivo, mentre Ostenda si affida a Ponitka (9 e 4reb) per non sprofondare. Il primo segnale negativo arriva con l’infortunio a Shermadini (caviglia appoggiata male) in avvio di secondo quarto: il georgiano non rientrerà più, togliendo molto a livello tattico a Cantù in vernice, nella serata opaca di Williams, oltretutto alle prese con problemi di falli. I brianzoli non pagano dazio subito, anzi prolungano il parziale fino al riposo con la buona gestione della palla (4 perse e 9 assist nei prime due quarti) e le iniziative di Buva (11 con 6 reb) vicino al ferro, per un solido 35-47 all’intervallo lungo.
Sono i primi minuti del secondo tempo a far aleggiare il fantasma del deja-vu: Cantù ferma la palla, entrando in sofferenza offensiva (tirerà 5/17 da due, 5/10 da tre nei secondi 20′). Dietro tiene fino a metà parziale (a 3′ dall’ultimo mini riposo è ancora +12, 45-57), finchè comincia a pagare il conto delle palle perse, 7 nel solo terzo quarto 13 in tutta la ripresa, e della gestione confusa di Gentile (9, 2/4 da tre, ma 5 perse) e Johnson-Odom, con lo stesso Feldeine che perde la presa sulla partita. Per Ostenda è manna dal cielo, visto che converte gli errori avversari in transizione e falli subiti, trascinata da John Prince (19 e 4 assist). L’ex Turow si accende dopo i soli 5′ giocati nel primo tempo causa tre falli, diventando imprendibile per la difesa canturina (9 falli subiti e 12/15 ai liberi) che lo manda in lunetta a ripetizione. E si inverte soprattutto la gestione della palla con i padroni di casa che perdono solo 5 palloni nei secondi 20′, a fronte di 10 assist. Chiuso ancora avanti il terzo quarto 53-59, l’ultimo periodo è fotografia del crollo della Fox Town, fisico e mentale, con le praterie che si aprono per i belgi. Nel pitturato non esisate più protezione e i lunghi di coach Gjergja banchettano intorno al ferro ospite. Ostenda mette la freccia a 5′ dalla fine e costruisce subito un margine di 8 punti a 3′ dalla sirena, che Cantù prova a ribaltare con la zona e il colpo di coda in attacco per l’ultimo pareggio a quota 73. Neanche il tempo di organizzare gli ultimi possessi, che le triple di Gillet e Serron, con la penetrazione di Djordjevic (10 e 5 assist), spengono le speranze di vittoria.
In attesa del sorteggio che stabilirà i gironi delle Last 32, Cantù deve rituffarsi in campionato, dove Domenica, nell’anticipo di mezzogiorno, arriverà la Reyer di Charlie Recalcati. Certamente non basteranno soli 20′ di intensità ed energia per fermare gli orogranata, in quella sorta di blocco che sembra attanagliare la squadra di Sacripanti quando inizia a pensare, magari per gestire un vantaggio come stasera. E con un orecchio all’infermeria, da cui si attendono notizie positive per Shermadini, elemento tanto più fondamentale adesso che la possibile alternativa Mbodj è partita con destinazione Sassari.
MVP: John Prince (19 pti, 2/6 da due, 1/2 da tre, 12/15 TL, 3 rimbalzi, 4 assist, 9 falli subiti): cambia letteralmente la partita nella ripresa, creando per sè e per i compagni. Cantù ha la grave colpa di non attaccarlo in difesa quando spende il quarto fallo molto presto nel terzo quarto. Bravo Gjiergja a lasciarlo in campo, e il giocatore a gestirsi con grande lucidità.
I tabellini e le statistiche:
TELENET OSTEND – FOXTOWN CANTU’ 83-77 (11- 24, 35- 47, 53- 59)
FOXTOWN CANTU’: Johnson-Odom 14, Feldeine 16, Abass ne, Bloise ne, Laganà, Maspero, Jones 15, Shermadini 2, Hollis 4, Buva 11, Gentile 9, Williams 6. All. Sacripanti.
TELENET OSTEND:Berggren 6, Serron 5, Echenique 4, Muya Muboyayi 7, Marnegrave, Wilkinson 8, Gillet 8, Salumu, Ponitka 9 , Boukichou 7, Djordjevic 10, Prince 19. All. Gjergja.
Tiri da due: Cantù 22/42, Ostenda (18/38)
Tiri da tre: Cantù 7/19, Ostenda 8/24
Tiri liberi: Cantù 12/16, Ostenda 23/33
Rimbalzi: Cantù 33 (6 off.)/ Ostenda 37 (11 off.)
Assist/palle perse: Cantù 16/17, Ostenda 19/12
Recuperi: Cantù 9, Ostenda 12
Valutazione: Cantù 79, Ostenda 95
Stefano Mocerino
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