Diciamolo, non è stata una bella partita, nonostante Bucchi l’abbia cosi definita in sala stampa. Tanti errori, basse percentuali di tiro, molte le palle perse; Pistoia va avanti di 11 punti nel primo quarto, ma Brindisi si rifà sotto e in certi momenti passa a condurre. Nel finale, l’equilibrio si spezza grazie alle bombe di un mortifero Marcus Denmon.
10 la valutazione di James Mays. Nei primi 2 periodi appare abulico e frastornato ed è evidente tutta la sua difficoltà ad abituarsi alla gara dopo 2 mesi tribolati. La squadra continua a cercarlo con insistenza e nell’ultimo periodo, assieme a Denmon, regala la vittoria a Brindisi. 13 punti, 6/11 dal campo, ma anche 6 rimbalzi ed un assist.
9 su 9 ai liberi per Jacob Pullen. Nei primi 3 quarti si carica la squadra sulle spalle, facendo pentole e coperchi e chiudendo la gara con 27 punti, 7/14 dal campo, 4 rimbalzi, 7 falli subiti, 4 assist ed una valutazione di 32. Nell’ultimo periodo lascia il palcoscenico a Denmon.
8 i falli subiti da Gilbert Brown. Come nella gara a Cantù, dimostra di essere l’uomo più in forma di Pistoia. Cerca le penetrazioni, conquista 7 rimbalzi, segna 21 punti ed è l’unico dei biancorossi a chiudere con il plus-minus positivo.
7 la valutazione di Ariel Filloy. Il capitano di Pistoia appare troppo discontinuo e alterna buonissime prestazioni ad altre, come quella con Brindisi, molto più opache. Sbaglia al tiro, si palleggia sui piedi, segna 7 punti, ma perde anche 3 palloni e il plu-minus di -15 lo inchioda. Da un gaucho come lui, ci si aspetta la faccia più cattiva.
6 punti per Massimo Bulleri. Il cecinese gioca solamente 8 minuti, ma dimostra tutta la sua qualità; piazza 2 bombe fondamentali nel terzo quarto, che regalano il + 8 a Brindisi. Nonostante Pistoia torni ad impattare la gara, è l’uomo che da la sveglia alla squadra nel momento decisivo. Fondamentale.
5 falli subiti da James Delroy. A volte appare confusionario, segnando solo 4 punti e chiudendo con un negativissimo 2/10 dal campo. Ma se andiamo ad analizzare meglio la gara vediamo che cattura 9 rimbalzi, 7 dei quali difensivi, 1 palla recuperata, 2 assist e ben 4 stoppate. Ci mette grandissimo cuore, straordinaria verticalità e lo premiano il 13 di valutazione ed il 14 di plus-mius.
4 rimbalzi per Marcus Denmon. Come un gattone, sonnecchia e gigioneggia nei primi 2 quarti, quando segna solamente 4 punti. Pian piano si sveglia e compie il capolavoro con le 3 bombe della vittoria, negli ultimi 2 minuti di gioco. Chiude con 24 punti, 4/9 da 3 e 9/18 dal campo, 3 assist e 19 di valutazione. Vincente.
3 le sconfitte interne della Giorgio Tesi Group. Quello che, negli scorsi anni, era diventato un mattone importante per la costruzione di grandi campionati, si sta pian piano sbriciolando. Il pubblico di Pistoia è sempre molto presente e caldo, ma sembra mancare l’alchimia con la squadra che aveva contraddistinto la scorsa stagione. Probabilmente mancare il leader che sappia accendere la scintilla giusta.
2 schiacciate per Linton Johnson. Il “presidente” anche contro Brindisi chiude la gara con 7 punti, 3/5 dal campo, 12 rimbalzoni, una stoppata e 15 di valutazione. Ma il plus-minus dice -13 ed un motivo ci sarà; si guarda troppo allo specchio, manca spesso nei momenti cruciali della gara e tende a fermarsi quando la palla non cade nelle sue mani.
1 punto per Daniele Cinciarini. Ormai non parte più in quintetto, ma gioca 20 minuti senza mai incidere. Viene sovrastato dalla fisicità degli avversari, ma che non sia stata la sua giornata lo dimostra lo 0/7 dal campo ed il -7 di valutazione. I tifosi lo aspettano con grande fiducia e, siamo sicuri, Daniele non li deluderà.
0 punti per Daniele Magro. Moretti lo tiene sempre poco in campo e questa volta ha la scusante di essere stato febbricitante, fino al giorno della partita. Ma questo non giustifica i suoi 4 minuti in cui registriamo solamente 2 rimbalzi. Con quel fisico dovrebbe spaccare il mondo ed invece subisce gli avversari, senza mai riuscire ad intimorirli. Se vuole ottenere dei risultati deve togliersi la mascherina del buono e diventare molto “cattivo”.