A2 Gold – Forlì vs Trieste: ultimo giro di valzer al PalaFiera?
Parlare del mero aspetto agonistico per la gara in programma domenica prossima al Palafiera tra la squadra di casa ed i Giuliani di Dalmasson, può sembrare addirittura superfluo.
La situazione in casa romagnola è quanto mai confusa e, ad oggi, non si conosce nemmeno con quali giocatori scenderà sul parquet la compagine forlivese.
La margherita di Boccio, soldi sì, soldi no, ha sempre meno petali; i giocatori sembrano comprensibilmente stanchi di promesse non mantenute e dopo la partenza di Abott, il ritiro sull’Aventino di Becirovic, la defezione di Zizic che ha approfittato della situazione per curare i suoi malanni, anche altri giocatori potrebbero essere intenzionati a seguire i loro esempi. Questa settimana è stata se possibile, più surreale di quelle passate. Il prologo, di per sé abbastanza grottesco, già domenica scorsa: Incasso pignorato, la rabbia di Boccio, la porta da lui sfondata con un pugno. Poi, nei giorni feriali, le solite promesse, i consueti annunci, i soliti titoli sul conto, i soliti due milioni di euro utili a liquidare pendenze e stipendi. Ma il risultato rimane quello di una squadra senza stranieri che si allena attraverso sole sessioni di tiro, con la lontananza abbastanza costante di Boccio da staff tecnico e giocatori.
Il D.S. Frattin ha provato a mettere un po’ d’ordine, ammettendo che le dichiarazioni di Boccio sono state esageratamente ottimiste, che la situazione non è cambiata rispetto alle ultime settimane. Boccio gli avrebbe assicurato che la seconda rata Nas sarebbe stata pagata scongiurando così un’ulteriore penalizzazione ed allontanado il rischio di una esclusione. Da Roma, però, le voci non sarebbero così incoraggianti in tal senso. Dulcis in fundo, a corollario di tutto questo, è uscita fuori anche la voce che tre giocatori sarebbero stati sfrattati dal residence dove abitavano, trovandosi così ad affrontare anche il problema di un tetto per le prossime notti.
Alla fine, non sono pochi quelli che pronosticano la partita contro Trieste, come l’ultima apparizione della Fulgor Forlì della breve, ma intensa, era Boccio, a meno che il patron assieme alla sua compagna non tirino fuori dal cilindro il coniglio con i famigerati due milioni di Euro. Difficile fare solo un accenno tecnico tattico per una partita con questa situazione; se Forlì dovesse scendere al Palfiera con gli stessi atleti con i quali ha giocato le ultime tre partite e cioè Carraretto, Bruttini, Andreaus, Saccaggi, il capitano Frassinetti , Brigo più i giovani juniores, con un approccio giusto al match l’esito potrebbe anche non essere così scontato. Ne sa qualcosa Casalpusterlengo, dalla squadra romagnola battuta tre giornate fa, ne sa qualcosa anche Ferentino, tenuta in apprensione, a casa propria, per più di tre quarti dalla verve e dalla voglia di vincere, aldilà delle difficoltà, di questa “sporca mezza dozzina” .
Brescia invece, domenica scorsa è andata sul velluto, sintomo che i miracoli possono compiersi ma non all’infinito. Chiunque difenderà i colori della Fulgor tra due giorni,però, potrà contare sull’affetto del pubblico di casa, tanto ben disposto verso chi lotta nonostante tutto, quanto arrabbiato, per non usare altri termini, con Boccio, la vecchia proprietà e contro chi non ha agito per il bene della società. Una tifoseria, quella romagnola esasperata e stanca, al punto che nessuno nemmeno osa credere nel miracolo di quei due milioni finalmente disponibili sul conto della Società. Qualcuno, evidentemente particolarmente stanco di questa commedia, auspica addirittura lo stacco delle spina.
Con questi presupposti non deve essere facile nemmeno per Dalmasson preparare adeguatamente, soprattutto dal punto di vista mentale, i suoi all’incontro. La squadra gode, in verità, di buona salute, il morale sembra alto ed anche il piccolo caso Holloway, alcuni sussurravano di una sua partenza destinazione Brindisi, motivando con ciò le sue frequenti assenze dagli allenamenti( ipotesi, per la verità, apparsa subito poco credibile), sembra esser stato risolto dopo un colloquio avuto con Dalmasson. Con tutti gli effettivi presenti agli allenamenti settimanali, l’approccio al match, da questo punto di vista, sembra essere incoraggiante,a patto che i giovani di Trieste non entrino in campo con un atteggiamento mollo e presuntuoso.
Dal punto di vista tecnico, ammesso e non concesso che Forlì schieri la formazione tipo tutta Italiana, per gli uomini di casa sarà compito arduo contenere Holloway, che apparentemente non ha un difensore avversario in grado di contrastare la sua forza; altro aspetto da tener presenste, considerato che Trieste spesso e volentieri ruota dieci uomini è la limitata possibilità di rotazioni a disposizione di Finelli.Il pericolo maggiore per gli ospiti,invece, potrebbe risiedere nella voglia di stupire dei giocatori di casa davanti al proprio pubblico, la volontà di dimostrare la loro presenza, il loro attaccamento alla maglia ed alla tifoseria. La motivazione alle volte fa superare anche le difficoltà più acute, fa battere anche gli avversari sulla carte più forti e completi. Il succo dell’incontro sta tutto qua. In attesa della solita settimana di promesse e passione che una tifoseria storica, competente, appassionata e fedele di certo non merita.