Crisi Forlì, parla Carraretto: “Al momento non penso ad andar via. Peccato se finisse così”
Si cercano sviluppi in quel di Forlì. Tra gli ultimi disperati tentativi di Massimiliano Boccio e l’interesse dell’eventuale nuova proprietà, c’è da fronteggiare anche una situazione tecnica che sta ovviamente risentendo della complicata situazione societaria. Da una delle squadre meglio attrezzate del campionato, la FulgorLibertas occupa attualmente la penultima posizione del campionato con 5 punti – dopo i 3 di penalizzazione, ndr -. “Scendere in campo in questa situazione è difficile – ha commentato Marco Carraretto ai microfoni de Il Resto del Carlino -. Penso semplicemente che la partita sia lo specchio del lavoro che si fa in settimana. Noi siamo sei, solo giovedì siamo riusciti a fare 4 contro 4. Ci alleniamo nei fondamentali, con il preparatore, ma è un’altra cosa. Poi ci troviamo a giocare anche tanti minuti… Di certo diamo il massimo e siamo contenti che il pubblico l’abbia notato. Ho già vissuto una cosa simile. Era nel 2000-01 quando a Verona, la proprietà restò vagante fino a gennaio e, nei primi mesi, fu un continuo susseguirsi di voci con tanto caos. Ora, però, per me è diverso: ho un altro ruolo, altre responsabilità, anche familiari».
Nello spogliatoio c’è ancora la speranza che la situazione si sblocchi?«Noi speriamo ancora che il gruppo iniziale possa ricostruirsi. Non a caso, finora, solo Abbott ha firmato altrove. Certo, ogni giorno che passa sappiamo che diventa più difficile ed è dura pensare di andare avanti così: siamo davvero scarichi a livello psicologico. Speriamo che questa sia la settimana giusta per ritrovare la serenità».
Sta valutando l’idea di accasarsi altrove?«Al momento, no. Ho una famiglia che si è ambientata benissimo, ho una bimba all’asilo, stare qui è per me la scelta logisticamente migliore, quella che avevo scelto in estate. Però capirei se qualche compagno avesse altre offerte e le volesse valutare»
«È una piazza che vive di pallacanestro e sarebbe un peccato se finisse tutto così – conclude l’ex capitano della Menssana Siena –. Finora si è detto di noi stoici a giocare, ma credo che anche i tifosi lo siano stati nel seguirci e nel supportarcià. Penso che questa gente meriti ben altra considerazione e soddisfazioni».