Crespi è tornato a Siena per presentare il suo libro “#somethingdifferent”: l’incasso sarà devoluto in beneficienza, ma è polemica tra i tifosi
Mercoledì coach Marco Crespi ha fatto ritorno dopo 5 mesi nella sua Siena, fra quelle mura e fra quella gente che come nessun’altra ha saputo farlo emozionare e rendergli il dovuto affetto; l’occasione è stata la presentazione del suo nuovo libro ““#somethingdifferent”, edito da “Il Leccio”, scritto dall’allenatore varesino (esonerato il 13 novembre dal Saskri Basconia) per raccontare il superlativo miracolo sportivo della Mens Sana 2013-2014, capace di arrivare a un soffio dall’ottavo scudetto consecutivo mentre la dichiarazione di fallimento era pronta per essere annunciata. Un libro che nasce dal noto slogan ““#somethingdifferent”, apparso per la prima volta nell’aprile di quest’anno sulle magliette dello staff di Crespi per incitare giocatori e tifosi e che è diventato ben presto il motto trascinante di una comunità unita nella difficile situazione di tifare e condurre una squadra prossima alla sparizione, ferita nell’orgoglio ma desiderosa di lottare fino all’ultimo istante, contro tutto e tutti. Le pagine raccolgono aneddoti, riflessioni e considerazioni di Crespi riguardo le partite e i momenti più belli della sua annata da capo coach in toscana, la più complessa ma anche la più ricca di soddisfazioni della sua carriera, sia dal punto di vista umano che tecnico.
Il ritorno di Crespi a Siena (con tanto di saluto a giocatori e staff della nuova Mens Sana 1871) e la presentazione del libro (avvenuta a Palazzo Patrizi) ha scaldato il cuore ai tanti appassionati accorsi, anche soltanto per la bella iniziativa di beneficienza che ha accompagnato la pubblicazione (i proventi e royalties saranno devoluti per le cure a Maat, una bambina ricoverata nel reparto pediatria del Policlinico Le Scotte di Siena e afflitta da una grave malattia) ma non è stata esente da critiche e polemiche, specialmente sui social network.
I tifosi del gruppo organizzato della “Brigata Biancoverde” hanno infatti annunciato e giustificato la loro diserzione dall’evento a causa della presenza in prima fila di alcuni sgraditi elementi della precedente dirigenza (di cui uno è tutt’ora presente nell’organigramma), complici e conniventi ,secondo le risultanze della GdF, del drammatico fallimento della vecchia gestione, e che sempre secondo gli ultras hanno presenziato per sfruttare e lucrare su un’occasione di festa e di ricordo collettivo. La dura presa di posizione dei tifosi organizzati ha trovato alcuni proseliti tra i sostenitori biancoverdi (che hanno criticato non troppo velatamente Crespi per le “cattive compagnie” ) ma ricevuto anche tante piccate risposte da parte di chi ha fatto notare come il tutto abbia avuto semplicemente una valenza benefica e che la polemica sia stata del tutto strumentale e inutile. La verità sta, probabilmente, nel mezzo ma quel che è sicuro è che Siena non ha dimenticato Crespi, e Crespi non si è dimenticato di Siena: “A Siena emozioni uniche. Questa città merita un altro sogno”, le sue parole durante la presentazione del libro.
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