La GIBA non ci sta: “Sbagliato aprire ulteriori spazi a giocatori stranieri. Anzi, bisogna ridurli a favore degli italiani”
Ieri, mercoledì 3 dicembre 2014, su alcuni mass media, è stata riportata una notizia che affermava la possibilità, a partire dai campionati 2015/2016, di schierare 2 stranieri a referto in tutti i campionati italiani di basket inferiori alla Serie A Maschile e in Serie A2 e B Femminile.
La notizia citava a base la definizione, da parte del Consiglio Federale FIP nella riunione del 28 novembre 2014, di alcuni principi da recepire all’interno dei regolamenti federali, a partire dalla prossima stagione sportiva.
La GIBA ha provveduto immediatamente a contattare la Presidenza FIP. In serata, la stessa Federazione Italiana Pallacanestro ha emesso un comunicato stampa di chiarimento, che afferma: «La FIP precisa che le norme applicative e di dettaglio per la partecipazione dei giocatori stranieri ai diversi campionati italiani, sentite le diverse componenti coinvolte, saranno deliberate nell’ambito delle Disposizioni Organizzative Annuali 2015-16».
Il Presidente della GIBA, Alessandro Marzoli, in merito alla questione dichiara: «Apprezziamo la disponibilità del Presidente Petrucci, prendendo atto del comunicato che rimanda a incontri futuri con le diverse componenti coinvolte. L’Associazione Giocatori ritiene che sia strategicamente sbagliato, per tutto il movimento cestistico, aprire ulteriori spazi a giocatori non italiani. Siamo perciò profondamente contrari ad ogni modifica in tal senso, come dimostra la nostra proposta di ridurre ad un solo straniero per squadra lo spazio nella prossima Serie A2 unica. Attendiamo con fiducia che la Federazione ci coinvolga in un tavolo di confronto, al fine di fare chiarezza sulla questione “atleti non formati” nei campionati dilettantistici. È necessaria una attenta analisi normativa, che porti a modifiche non impugnabili e consenta ai campionati sotto la Serie A di avere future stagioni di certezza, che possano portare anche una maggiore sicurezza e serenità in tutti gli atleti».