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La Dinamo è autoritaria, il countdown di Sassari – Pesaro

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Sassari è autoritaria fra le mura amiche e mette al tappeto Pesaro senza forzare. Per la squadra di coach Dell’Agnello arrivano buone notizie da Ross, ma l’assenza di Myles si è fatta sentire in maniera pesante. Il countdown della gara

10: Come i tiri da 2 tentati da Ross; con lui sul parquet, la sensazione era che davvero si stesse svolgendo una partita e non un allenamento per Sassari. Mette in mostra un bel repertorio di soluzione offensive  e aggiunge anche 8 rimbalzi e 2 assist. COMPLETO

9: Come il voto per Rakim Sanders; rimborsa il prezzo del biglietto con una schiacciata pazzesca, l’istantanea che incornicia le sue doti atletiche, con le quali va a mettere a referto 27 punti in 20 minuti di gioco. La condizione migliora partita dopo partita e se riuscirà ad essere più maturo e di conseguenza più costante nelle sue scelte di gioco, farà la fortuna di Sassari. JOLLY

8: Come i rimbalzi di Reddic; i falli lo limitano parecchio, ma quando è in campo fa sentire la sua presenza, la mancanza di esperienza in un campionato europeo lo penalizza quando Dell’Agnello decide di difendere a zona (praticamente sempre), ma offre sempre il suo contributo. POSITIVO

7: Come gli assist di Williams;  in cima alla classifica di giornata dei giocatori altruisti, in realtà non ha inciso sulla gara; dei 7 passaggi vincenti, 4 sono arrivati nell’ultimo quarto, quando alcuni giocatori avevano già finito di fare la doccia. Poteva essere una buona occasione per dimostrare il suo valore con avversari di calibro superiore rispetto al solito, non è riuscito a sfruttarla. RIMANDATO

6: Come i punti dalle triple arrivati nell’ultimo quarto da Sosa;  l’ex Biella è in campo nel momento in cui Sassari decide che è ora di sbrigare la pratica e lo fa con le bombe, armate dalla zona avversaria. Sassari alla fine tirerà ben 47 volte dai 6.75, di queste, 10 tentativi sono made in Sosa; le percentuali non sono esaltanti, ma i 5 assist vanno a compensare anche la giornata NO di Dyson, ai quali si aggiungo 2 palloni rubati, uno è sullo scout, l’altro ha le sembianze dell’applauso per Merella. RISORSA

5: Come i punti di Todic; soffre e tanto, per un piccolo risentimento muscolare accusato già contro Cantù, una condizione che gli fa perdere lucidità in attacco  anche con errori su tiri dal basso tasso di rischio. Nonostante questo cattura 12 rimbalzi e il momento migliore di Sassari, coincide casualmente con la sua presenza fisica sul parquet . OMBRA

4: Come i canestri dal campo di Musso; lui che con la Sardegna ha un legame speciale, ha provato a compensare con il solito cuore l’assenza di Myles, le percentuali dalla lunga distanza però non lo hanno aiutato e alla fine ha dovuto alzare bandiera bianca . Il -23 di plus/minus è frutto solo della sua lunga presenza in campo, nella quale comunque mette a referto 10 punti, 6 rimbalzi e 5 assist. COSTANTE

3: O meglio 30, come i minuti di silenzio di buona parte del pubblico. Sciopero bianco del tifo per protestare contro l’orario imposto di gioco delle 20:00. Mentre inizia la sigla del telegiornale, per lo meno il lunedì,  la presenza degli spettatori a Sassari è destinata a calare o per lo meno questo è il messaggio che si intedeva trasmettere anche con uno striscione esposto in settore D.
L’orario stabilito per esigenze televisive, non aiuta  l’affluenza del pubblico negli impianti; viene da chiedersi se sarà la prima protesta di una lunga serie. VISIBILITA’

2: Come i Sassaresi in campo: oltre a Massimo Chessa, prodotto del vivaio biancoblu e ritornato a casa la scorsa stagione dopo diverse esperienze nella penisola, ieri ha esordito in Serie A, un’altra giovane speranza del basket Sassarese; si tratta di Enrico Merella, classe ’96, proveniente da una famiglia in cui la colazione è fatta di pane e basket. In 2 minuti di gioco, oltre tanta emozione anche la faccia tosta per tentare una bomba e servire l’assist per la tripla proprio di Chessa. Il PalaSerradimigni accoglie con un grande applauso il suo ingresso sul parquet, il n°0 però è troppo concentrato per accorgersene e allora ci pensa Sosa a ringraziare in suo nome, scambiando tutto questo calore per  la sua uscita. Il basket azzurro ha bisogno di giovani talenti. IN BOCCA AL LUPO

1: Come i Km orari del ritmo di gioco; che il risultato finale fosse pronosticato da tempo, nessuno aveva dubbi, che la partita potesse per lunghi tratti sembrare noiosa, questo invece è stata una sorpresa. Le responsabilità? Da una parte il divario tecnico e di esperienza delle due squadre, dall’altra un eccessiva attenzione arbitrale a particolari di gioco, ai quali nemmeno i giocatori in campo hanno badato, con quest’ultimi spesso limitati nel proprio raggio d’azione per un eccessiva severità nei fischi, che ha impedito da una parte di concedere un bello spettacolo al pubblico, dall’altra per Pesaro di fare esperienza contro una squadra di livello superiore e per Sassari, di provare soluzioni di gioco alternative rispetto a quelle più utilizzate. LENTEZZA

0: Come le stoppate nello score di Raspino; per l’ex Biella sembrava chiaro un muro su Logan, ciliegina sulla torta ad incorniciare una bella prestazione di sacrifico, fatta di qualche lampo e tanto senso del dovere. Ma forse chi scrive ha preso un abbaglio, o forse è sfuggito alle statistiche, ma di fatto per lui manca un +1 nella valutazione. STACANOVISTA

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