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ESCLUSIVA – Pietro Aradori a 360°: “In Italia poco spazio ai giovani. Bisogna cambiare mentalità”

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Aradori

È una delle punte di diamante della Nazionale. Da quest’anno ha deciso però di emigrare all’estero con destinazione Turchia, Galatasary nello specifico, diventando uno dei protagonisti della nuova rubrica targata BasketItaly “Italy in Europe”. Stiamo parlando di Pietro Aradori che da poco di più tre mesi ha intrapreso una nuova avventura, suggestiva e stimolante ma allo stesso tempo difficile. È lo stesso Pietro a raccontarsi in esclusiva a BasketItaly: “In questi primi mesi ho potuto riscontrare sia aspetti positivi che negativi. C’è la possibilità di confrontarsi e di vivere in una grande realtà come il Galatasaray ma bisogna fare i conti anche con lontananza dalla famiglia e dagli amici. Tutto però viene colmato dalla passione per questo sport.”

Che tipo di attenzione c’è per la pallacanestro in Turchia?

“Sicuramente la pallacanestro in Turchia è molto seguita. Specialmente le squadre principali di Istanbul. Ma non è assolutamente più seguita che in Italia, anzi. La differenza sostanziale é lo spazio che qui in Turchia si dà al basket nei giornali e nelle tv. Spazio che in Italia è completamente assente o comunque molto limitato. Un tifoso “italiano” deve fare salti mortali per avere notizie sul basket.”

Quali sono le ambizioni del tuo Galatasaray in campionato e in Europa?
“Puntiamo a qualificarci per le top16 e a superare il turno per accedere ai quarti, come sono riusciti a fare i miei compagni l’anno scorso poi sono stati eliminati dal Barcellona. Per quanto riguarda il campionato, quello turco è di alto livello. Ci sono tanti ottimi giocatori sparsi in tutte le squadre. Anche in quelle che non fanno le coppe. Per questo non puoi mai star tranquillo in nessuna partita, specialmente fuori casa. Non è un caso che non c è una squadra a punteggio pieno.”

Quando lasciasti l’Italia dichiarasti: “Per anni siamo stati visti come quelli con il sedere pesante che non si vogliono spostare dall’Italia. Una volta il nostro campionato era di vertice. Ora non più. Siamo la nazione in Europa che fa giocare meno i propri giocatori. Ci sono squadre che utilizzano quasi solo stranieri, per gli italiani è una situazione esasperante”. Secondo te qual è il reale motivo di questo orientamento dei nostri campionati?
“Il motivo reale è la mancanza di soldi per poter investire. E questa non è colpa di nessuno. È la situazione, il momento delicato. Su tante altre cose si potrebbe e si deve lavorare meglio. Su come promuovere il basket, sulla necessità e sulla volontà di dare spazio ad un giovane italiano concededogli la possibilità di crescere e sbagliare. Solo così si può diventare giocatori migliori. Il nostro è un problema di mentalità perché a prescindere si considera uno straniero migliore che un italiano. E non è così. Ci sono stranieri più forti di italiani e italiani più forti di stranieri. Bisogna cambiare la mentalità!”

pietro aradori, cantù

In netta opposizione a tale pensiero, la scelta di Alessandro Gentile di restare a Milano ancora una stagione nonostante la scelta degli Houston Rockets in NBA e le offerte di importanti club europei. Come la interpreti?
“Alessandro Gentile ha fatto benissimo: è rimasto in una squadra di altissimo livello in Italia ed Europa, da capitano e come uno dei leader. Appoggio in pieno la sua scelta.”

Un pronostico sul campionato italiano…
“Milano ovviamente è la squadra che ha investito più soldi, con il budget più alto, e non di poco, di tutte le altre squadre . In questo momento vedo che ha qualche difficoltà come è normale che succeda in una stagione. Alcuni giocatori non rendono come si pensava, probabilmente non gestiti al meglio come di solito per un giocatore succede in queste situazioni. Reggio Emilia ha una bella squadra, è l’unica che, ad alto livello, ha puntato forte su italiani tutti in nazionale o comunque nel giro. E ha stranieri con tanta esperienza come i tre lituani (Kaukenas, Ksitof e Darjius Lavrinovic, n.d.r.). Quindi sono convinto possono arrivare fino in fondo. “

Questione Nazionale. In vista dei prossimi Europei l’Italia ha tutte le carte in regola per recitare un ruolo importantissimo. Il gruppo è collaudato già da qualche anno e in più ci sarebbero (da verificare) i ritorni di Belinelli, Gallinari e Bargnani. Dove potete (e volete) arrivare?
“Siamo un gruppo con tanti giocatori nel pieno delle nostre carriere e per questo abbiamo la voglia e il desiderio di dimostrarlo in un campionato europeo ad alto livello. Cercando di vincere qualcosa per noi stessi, per la maglia dell’Italia e per i tanti tifosi di questo sport che ci seguono.”

Si ringrazia per la disponibilità Pietro Aradori.

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