Era forse la squadra meno attesa, tra quelle dal nobile passato, al via di questa stagione, ma la Granarolo di coach Valli è stata capace di centrare due successi in tre giornate, cancellando la penalizzazione di 2 punti in classifica, mettendo i primi mattoni di quella salvezza che è l’obiettivo stagionale dichiarato. Ad attenderla nel match del Pianella (ore 18.15, diretta locale per l’Emilia Romagna su TRC, canale 15 DTT) l’AcquaVitaSnella di coach Sacipanti, che, all’opposto, era una delle più accreditate alla luce della preseason, ma è incappata in una “partenza falsa” con una sola vittoria in 6 partite tra Seie A ed Eurocup.
Qui Bologna: i successi casalinghi contro Capo d’Orlando e Caserta, due avversarie dirette, hanno dato morale alla truppa felsinea, che dopo il prevedibile stop a Sassari alla prima giornata, ha giocato due match di assoluta padronanza davanti al proprio pubblico. Sia contro l’Upea che contro la PastaReggia, le V nere hanno fatto e disfatto la partita, costruendo e poi gettando al vento margini importanti (+22 contro i siciliani, +15 per due volte contro i campani), finendo però col portare a casa entrambi i risultati. Squadra di parziali, dunque, quella bolognese, guidata da una pattuglia di italiani tra cui spiccano i due prospetti Imbrò (10, 2/5 da tre , 3 recuperi contro Caserta uscendo dalla panchina) e Fontecchio (12ppg e 4rpg, col 67% da due e oltre il 41% da tre), con il mestiere di Valerio Mazzola (18 più 12 rimbalzi la scorsa settimana) sotto canestro. Nel 5+5 scelto dallo staff tecnico, paga la scelta di un giocatore di esperienza come Allan Ray (14ppg e 4 assist) nel back court, al fianco del giovane playmaker titolare, uscito nel 2013 da Washington University, Abdul Gaddy (8.3ppg più 4.3 assist). Con Mazzola che esce dal pino, sono Okaro White (7 punti e 7.7 rimbalzi a partita) e Augustus Gilchrist (7ppg più 5.7rpg), tecnicamente due ali, a spartirsi i compiti nel pitturato nello starting five di Valli. Importante il contributo nelle rotazioni tra gli esterni di Jeremy Hazell (10ppg in 24′ col 37.5% da tre), con il nostro Portannese che può dare qualche minuto e la carta dei 221cm di Cuccarolo spendibile sotto le plance.
Qui Cantù: la ricerca di identità e di una chimica di squadra accettabile sono i problemi all’ordine del giorno in casa VitaSnella. Il ritorno di Feldeine dopo due settimane di stop potrebbe risolverli in parte, stante la difficoltà di Johnson-Odom (20.3ppg e 4 assist, ma 4.7 perse a partita) ad entrare fin qui nei panni della point guard di tipo europeo, così come il ritorno a pieno regime di Stefano Gentile (19 con 5/9 da tre mercoledì a Villeurbanne) dopo qualche problema fisico in avvio. In attesa che Dequan Jones trovi una sua collocazione in campo, e Damian Hollis un minimo di continuità, dopo aver alternato prove discrete a partite assolutamnete anonime, la risposta nel ruolo di ala piccola potrebbe essere quell’Awudu Abass parso in crescita nelle ultime settimane, quanto a concentrazione e applicazione difensiva. Ancora lontani dalla soluzione i problemi in vernice, con la coppia Williams–Mbodj inefficace nel contenere i pick’n’roll avversare e portare aiuti con i tempi giusti in area, con la parziale consolazione per Sacripanti della buona crescita di Ivan Buva (9.3ppg con 5.7rpg), non a caso spesso in campo nei finali di partita.
Chiavi tattiche: difesa, difesa e ancora difesa: è questo il mantra che coach Sacripanti va ripetendo ai suoi da settimane, per una squadra che subisce 80.3 punti di media, frutto dei problemi a centro area e dei troppi liberi concessi (24.7 a fronte dei soli 15 tentati). Ritardo negli aiuti, cattiva comunicazione e sofferenza sotto il proprio tabellone (12.7 secondi possesi lasciati agli avversari) sono i problemi principali da risolvere, mentre sul fronte offensivo è la gestione della palla (18 perse di media in serie A, qualche miglioramento si è visto contro l’ASVEL con il tassametro che si è fermato a 12) a preoccupare, con il 61.1 nel quoziente assist/perse che è il secondo peggiore fin qui (solo Pesaro fa peggio).
Problemi non disimili affliggono la Virtus, che getta alle ortiche 16.3 palloni a partita, con le squadre accomunate, oltre che dalla stessa media punti realizzati (76.3), dalle difficoltà in lunetta (ultimi due posti col 62.2% di VitaSnella e addirittura il 57.1% della Granarolo). Le V nere scontano percentuali peggiori dalperimetro (33.8% contro il 39.1% di Cantù, seconda in serie A), ma oppongono la propria forza a rimbalzo, terzi nel conto totale (39.7), quarti per quelli offensivi (12) in una graduatoria guidata da Trento (14.3), che non a caso ha fatto di questo dato una delle chiavi per fermare VitaSnella la scorsa settimana.
Precedenti ed ex: nella lunghissima e gloriosa tradizione delle sfide tra le due squadre la Virtus si è imposta in 89 delle 156 partite disputate. Tra le mura amiche è però Cantù a guidare con 50 successi contro i 30 dei felsinei.
C’è un solo ex, non in campo ma di grandissimo peso specifico: Bruno Arrigoni avrà il suo bel da fare a stringere mani di amici e conoscenti domani sera, dopo una carriera spesa in Brianza, come vice-allenatore prima, dal 1993 al 1996, e come Direttore sportivo dal 1998 in avanti, lasciando Cantù soltanto nel 2013, dopo aver vinto per due anni consecutivi (2010 e 2011) il premio di miglior dirigente della Serie A. Oggi il GM virtussino compie gli anni (auguri anche dalla Redazione di BasketItaly.it) e domani non gli dispiacerebbe un regalo dai suoi ragazzi, nel palazzo che lo ha visto protagonista per tanto tempo.
Direzione di gara affidata ai signori Mazzoni, Sahin e Morelli.
Stefano Mocerino
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