A2 Gold – Verona gioca da capolista e passa anche a Trieste. Non basta super-Tonut
Nel giorno del 60mo anniversario del ritorno di Trieste in Italia, stavolta i vessilli alabardati restano arrotolati mentre a sventolare sono gli stendardi gialloblu scaligeri, vista la vittoria per 93-79 conseguita dagli uomini di Ramagli.
Se In quel giorno storico di 60 anni fa soffiava la bora, oggi al Palats è caduta una copiosa grandinata a ciel sereno, tanto fitte e pesanti sono state le triple in serie scagliate dai Veronesi a cui Trieste altro non ha potuto opporre che un fragile ombrellino parasole:tale bombardamento inziava con Ndoja,continuava con Reati e veniva completato da uno stratosferico Umeh. Eppure Trieste, sull’onda dell’incredibile rimonta si sette giorni orsono, ci ha provato a mettere in di difficoltà la corazzata veronese, tanto che
per due quarti la partita scivolava via piacevole, sul filo dell’equilibrio e, grazie ai soliti noti Tonut ed Holloway, gli uomini di Dalmasson riuscivano a controbattere con efficacia colpo su colpo ai martellanti attacchi veneti.
La parita’, sancita dal tabellone, all’intervallo lungo testimoniava l’equilibrio in campo. Nella seconda metà dell’incontro, saliva in cattedra Umeh, ad un certo punto sembrato tutt’uno con il cesto triestino, talmente chirurgicamente precise erano le sue parabole che morivano sofficemente nella retina avversaria. E quando Trieste tentava il recupero, dopo esser stata a più riprese oltre le doppia cifra di svantaggio, ci pensava Grayson a rovinare tutto, causando,con scelte azzardate e pasticci vari, in soli 9 secondi, gli ultimi della terza frazione, un break passivo per i propri colori di 5 punti, facendo sprofondare Carra e soci a -11 dopo aver avuto la palla del -5 a 16 secondi dalla fine del tempo.E siccome ad Umeh non bastava mettersi in mostra con bombe convenzionali, pensava bene di gelare il palats con un’atomica lanciata da 20 metri, cm più cm meno. La partita in sostanza finiva su quell’estemporanea prodezza balistica al 30mo minuto di gioco, gli ultimi 10 sono serviti solo per timbrare l’ufficialità del risultato.
Verona, dunque, giocando davvero alla grande, ha legittimato la sua posizione di vertice nella classifica di A2 gold: organizzata in attacco, rognosa in difesa, vincente a rimbalzo e molto solida mentalmente. Questa è la squadra ammirata a Trieste. Oltre la già sottolineata precisione al tiro, alcuni giochi offensivi congeniati da Ramagli e messi in pratica con grande solerzia dai suoi discepoli in campo, sono stati davvero pregevoli.Completa e pericolosa in tutte le zone del campo, ha saputo alternare le soluzioni dalla distanza con delle imbeccate nei pressi del canestro per il babau Monroe che ha ingaggiato, con il suo dirimpettaio Holloway. un bel duello, concluso in parità. Tutti i giocatori in campo utilizzati da Ramagli hanno saputo posare il proprio mattoncino, anche quei giocatori non apparsi in gran giornata, come Gandini e De Nicolao. Davvero difficile immaginare un destino diverso da un campionato passato ai vertici della classifica per Boscagin e soci. Realtà, quella veronese, che si candida sicuramente per un posto nel paradiso della serie A nella stagione ventura. Perchè,.è bene ricordarlo, oltre che una squadra con la S maiuscola, Verona ha tradizione, società e passione, elementi questi necessari per proiettare la Tezenis nella primo campionato cestitico nazionale.
Se Verona ride, Trieste non deve piangere troppo. Ha tentato di mettere i bastoni fra le ruote alla capolista e per venti minuti era riuscita nell’intento. Ma se Dalmasson nelle stagioni precedenti governava i suoi attacchi con una “grosse koalition” in cui tutti i giocatori potevano mettersi in mostra a turno e dire la loro, ora la maggioranza offensiva triestina si basa sul bipartito Tonut- Holloway. Coppia davvero pericolosa, ma che non appena tira un po’ il fiato, causa un calo drastico di iniziative vincenti sul fronte d’attacco triestino.Grayson ha continuato pure stasera nella sua interpretazione, finora ben riuscita di Missing, Carra oggi non ha trovato il bandolo della matassa, Prandin, Candussi, Mastrangelo possono di tanto in tanto estrarre qualche giocata vincente, ma senza troppo continuità, mentre Coronica potrebbe tentare qualche inziativa in più visti i suoi mezzi fisici.Nonostante questo, il tifoso più ottimista potrebbe affermare che oggi con Grayson in maglia gialloblu ed Umeh con la canotta biancorossa, il risultato si sarebbe invertito; in verita’ la questione non è così semplice.Verona ha un’organizzazione di gioco che Trieste non può per ora avere, perché pochi sono i punti di riferimento affidabili in attacco, anzi, solo due, per l’appunto.Aggiunto che si son viste stasera troppe distrazioni e ritardi in fase difensiva, la partita di Trieste però non va vista in chiave negativa; la squadra ha comunque mostrato delle qualità morali, non ha mai veramente mollato e non si è sciolta nemmeno quando Verona è sembrata una gioiosa ed infallibile macchina di guerra. Con queste qualità, più caratteriali che tecniche, almeno per ora, la salvezza non pare una chimera.
Un po’ di numeri-
Detto del 16 su 24 di Verona nelle triple, i 30 rimbalzi a 24 sempre a favore dei Veneti, i 22 assist smazzati dai giocatori di Ramagli, individualmente spiccano il 7 su 9 da 3 di Umeh , il 4 su 4 nel tiro pesante di Reati, il 3 su 4 di Ndoja, sempre nel tiro della distanza.Gli 11 assist di De Nicolao, ( che compensano il suo 1 su 8 al tiro), i 21 punti, con il 66% al tiro, i 7 rimbalzi ed i 3 recuperi di Monroe.
Dalla parte Triestina, Tonut continua ad abituare bene Dalmasson ed i fans triestini. 26 punti con 9 su 13 dal campo per il figlio d’arte giuliano.Positivo, ma forse a tratti un po’ ozioso in difesa, anche Holloway: il suo score parla di 23 punti, 9 rimbalzi, 3 recuperi e 3 stoppate. Nessun altro giocatore di casa raggiunge la fatidica doppia cifra, la sfiora Carra che non ripete però la prestazione difensiva della partita contro Biella.Apporti estemporanei da parte di tutti gli altri, con il solito Grayson che oltre al consueto 33% al tiro, stasera lascia desolatamente vuota la casellina degli assist, e per un play questa non raprresenta cosa buona e giusta.
Per lui e gli altri giocatori biancorossi, domenica prossima in quel di Trapani ci sarà già l’occasione per un riscatto, mentre per Verona con il quasi derby con Mantoca è già ora per spiccare il volo, viste le qualità messe in mostra sul parquet del palats.
Tabellino dell’incontro:
Trieste 79
Coronica 4, Tonut 26,Holloway 23, Carra 9, Grayson 7, Prandin 4,Candussi 6, Mastrangelo, Marini,.-
Verona 93
Umeh 27, Reati 14,De Nicolao 6, Boscagin 6, Ndoja 11, Monroe 21, Giuri 8,Gandini,.-