Niente da fare. Se la posta in gioco non è alta gli Spurs non sentono neanche la necessità di metterci impegno. La sensazione che San Antonio in tutta questa pre season sia andata in campo solo per obbligo di firma e per testare i giovani è forte.
Lo dice il fatto che nello sfortunato pre stagione dei neroargento si annoverino solo due misere vittorie contro Fenerbache e Sacramento (non proprio due ostacoli insormontabili per i campioni..) a fronte di sconfitte anche inattese come quella contro l’Alba Berlino. La consolazione per la banda Popovich e che con la sconfitta 96-87 patita contro Houston il tempo degli esperimenti è finito e da martedì la palla inizierà a scottare con l’opening night che prevede un altro derby del Texas contro gli ambiziosi Mavs. Le buone notizie per Pop non mancano e sono made in Italy. Con Leonard e Splitter ancora assenti toccherà presumibilmente a Belinelli partire in quintetto. L’ex fortitudino lo sa e già fa vedere di avere la mano calda mettendo i 19 punti che lo fanno diventare il miglior marcatore degli Spurs nella serata tenendo con i soliti noti spesso in partita gli Spurs. In una serata in cui Duncan riesce a collezionare tre palle perse nello spazio di tre starnuti i campioni possono comunque consolarsi con l’ennesima buona prova del rookie Anderson e con un Danny Green molto positivo, soprattutto all’inizio e dal fatto che Duncan, nonostante le distrazioni di cui sopra comunque la doppia doppia la metta a referto. Ginobili continua il suo rapporto difficile con il ferro (8 su 41 al tiro in preseason) ma nei momenti migliori degli Spurs lui c’è. E Houston? Si gode il Barba-Show con 20 dei 25 punti dell’ ex Oklahoma arrivati nel terzo quarto. Harden era oltretutto orfano del partner in crime Dwight Howard e si è visto un tonico Ariza, certo poi la vittoria arriva quando in campo arriavno le seconde linee degli Spurs ma Houston ha la sicurezza di avere trovato un leader nel Barba, poi magari arriverà anche un difensore…
