L’Umana Reyer Venezia si impone 74-57 sull’Acea Virtus Roma nel suo esordio casalingo al PalaTaliercio. Nella conferenza stampa del dopo partita, gli umori dei due coach erano naturalmente diametralmente opposti, a sottolineare la notevole differenza di rendimento proposta tra le due compagini.
Coach Carlo Recalcati:“ Abbiamo vinto la partita contro una buonissima avversaria e ce lo aspettavamo, lo ha dimostrato domenica scorsa e in Euro-cup, tutte le volte che siamo calati in aggressività e energia ci ha dato grossi problemi. E’ stata una partita molto in altalena perchè non siamo riusciti a dare continuità, un po’ per demerito nostro e molto per merito degli avversari che sono stati sempre in partita e non si sono rassegnati mai. Abbiamo sofferto anche oggi a rimbalzo, abbiamo concesso troppi rimbalzi in attacco e fortunatamente li abbiamo compensati perdendo solo 8 palloni, così il conto dei palloni giocabili tra noi e Roma si è così bilanciato. Siamo ovviamente contenti, ci sono molte cose da migliorare e proprio questo ci fa stare ottimisti perchè anche oggi non ci siamo espressi ancora per tutto il nostro potenziale, chiaro è che abbiamo bisogno di tirarlo fuori, quindi i passi successivi saranno quelli di cercare nell’avere continuità per aumentarlo, perché sfruttarlo al meglio riesci ad avere meno cali di rendimento. ”
Su Julyan Stone e Cameron Moore, protagonisti di una partita in negativo: “ In questo momento sicuramente stiamo soffrendo perché il nostro playmaker sta soffrendo, domani dovrebbe tornare a casa perché diventerà padre. E’ probabile che in questi ultimi giorni abbia passato più tempo al telefono aspettando notizie e questo sicuramente non gli ha dato serenità, quindi speriamo che con il lieto evento diventi più sereno e meno preoccupato. Dobbiamo avere continuità anche da Moore che ha sofferto in questa settimana di un problema al ginocchio. Gli avevamo dato un giorno e mezzo di stop per dargli la possibilità di recuperare, evidentemente non è stato sufficiente. Martedì faremo il punto della situazione prima di riprendere il lavoro per quanto riguarda tutti e vedremo l’evoluzione del ginocchio di Moore. Non è lo stesso ginocchio del suo precedente infortunio.”
Su Ceron e Ruzzier: “Nel primo tempo il nostro momento migliore è coinciso con la loro presenza in campo, siamo contenti e quindi ottimisti di questo. Sono tranquillo, quando ho inserito Ceron in campo anche nei momenti non semplicissimi, lui ha risposto bene.”
Ultime parole spese ancora per la coppia Stone-Moore : “Stone è un giocatore molto particolare, chiaramente non è un realizzatore, deve essere capace di incidere meglio sulla partita alzando i ritmi con più giocate a campo aperto e queste son le cose che gli si chiede a lui più che soluzioni contro difesa schierata. Cameron invece è un ragazzo che soffre, il disagio nostro è anche il suo, è chiaro che io devo cercare di far continuare sempre di necessità di vincere e di non rinunciare a nessuno, per questo abbiamo due centri con caratteristiche diverse. Ma è chiaro che noi abbiamo bisogno di lui, lo vogliamo aiutare perché è un nostro giocatore sul quale abbiamo puntato, per tranquillizzare noi deve farlo lui sul suo stato di salute, abbiamo bisogno di un giocatore sereno, sta a noi dello staff e ai suoi compagni di squadra aiutarlo a trovare il suo migliore rendimento.”
Coach Luca Dalmonte: “Sinceramente, non ricordo quanto mancasse, forse 3, forse 4 minuti; sul +2 Venezia abbiamo avuto la tripla del +1, l’abbiamo sbagliata e la partita è finita li. Perché siamo stati molto poco attenti, cinici, contro la difesa sui cambi sistematici di Venezia. Ci siamo fermati, collassati a livello di ritmo offensivo. Poi ci siamo innervositi ma per nostri demeriti, intestardendoci con la soluzione da tre punti piuttosto che cercare di attaccare il ferro e andare uno contro uno. Questa situazione ci ha impedito di stare sulla partita come lo eravamo stati per 35-36 minuti, e nel momento precedente a questo abbiamo avuto due palle perse assurde che hanno dato ancora più collasso al nostro attacco. Detto questo, torniamo a casa con una sconfitta ma dobbiamo andare oltre, poiché la tipologia della nostra squadra mi impone di farlo, e perché nonostante gli errori siamo stati quasi fino all’ultimo in gara e ce la siamo giocata. Nella valigia mi porto anche l’analisi dei primi 35 minuti perché non mi voglio portare solo le cose negative, non è il percorso giusto per la nostra squadra, dobbiamo andare avanti a lavorare per la nostra strada.”
Sulla sua espulsione, il coach capitolino risponde così: “ Il mio nervosismo è stato figlio di un tutto compreso, lascio fuori gli arbitri perché non è nel mio costume, anche perché questa non è la sede appropriata per dirle e poi non vorrei essere equivocato nel togliere i meriti di Venezia che ha vinto meritatamente. Non voglio trovare scusanti alla squadra per avere un autocritica fuorviante, per il resto cercherò di capire io.”
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