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“Voglio giocare un’altra partita” Giocatrice NCAA malata terminale esprime desiderio e la partita verrà anticipata

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L’Ncaa ha concesso alla squadra femminile della Mount Saint Joseph University il permesso di spostare la gara di apertura del campionato, per realizzare il desiderio di una giocatrice malata terminale, che vuole giocare almeno una partita.
La giovane ala Lauren Hill era arrivata in Division III a ottobre 2013, negli stessi giorni in cui compiva 18 anni, ma solo un mese e mezzo più tardi il sogno di diventare una professionista è stato infranto dalla diagnosi di un tumore maligno inoperabile al cervello. Appena iniziata la preparazione con la nuova squadra, Lauren comincia a soffrire i sintomi. Nel giro di un mese le viene diagnosticato il male: i medici le danno due anni di vita, nel migliore dei casi. L’unico conforto è la pallacanestro, può continuare a giocare, finché è in grado. Lauren non molla. Comincia subito le cure pur continuando ad allenarsi con le sue compagne. “Non ho mai mollato per un secondo, neanche quando ho ricevuto la diagnosi. Non ho mai pensato di sedermi e non vivere più la mia vita”.
A settembre di quest’anno un’altra risonanza e la conferma che il tumore si è espanso. Per i medici Lauren potrebbe non superare dicembre. Il primo ottobre 2014, a un anno dalla diagnosi e dall’ingresso in squadra, una festa a sorpresa organizzata dalle compagne. “Quando sono tornata a casa, ho detto ai miei che volevo indossare la maglia di gioco sotto i vestiti perché mi faceva sentire forte” . E così l’ultima richiesta, al coach: “Voglio giocare una partita”. La Mount Saint Joseph University scenderà in campo il 2 novembre, invece del 22, perché per Lauren il tempo è prezioso e il suo sogno non può aspettare.