Nel brillante precampionato dell’Acqua VitaSnella Cantù è stato il giocatore che più ha impressionato per il mix di talento, tecnica e fisico. A meno di due settimane dal via ufficiale del campionato Darius Johnson-Odom, DJO per i fans fin dai tempi di Marquette, ha parlato delle sue prime impressioni sul basket italiano al quotidiano locale La Provincia di Como:
“Cantù mi piace molto – esordisce la point guard Usa – . Città piccola, con tante persone che amano la squadra, sono tutti gentili, l’impatto è stato davvero ottimo. Il pubblico ha grande conoscenza e rispetto per il gioco. Per noi è un onore rappresentare questa società e questi tifosi”.
A proposito di ruoli, ti senti più guardia o playmaker?
“Sicuramente playmaker”
Dove può arrivare Cantù?
“Il nostro obiettivo è migliorare giorno per giorno e lavorare duro in allenamento. Dobbiamo pensare a vincere una partita alla volta per arrivare in alto. Il nostro sogno è vincere qualcosa, ma c’è molto lavoro da fare”.
Che idea ti sei fatto del livello del nostro campionato?
“Devo dire la verità… Ho guardato i roster delle altre squadre in rete, ma non conosco bene le avversarie, a parte quelle che abbiamo incontrato in preseason. Quello che posso dire è che il livello qui è davvero buono, con ottimi giocatori sia USA che europei”.
Com’è stato l’impatto con coach Sacripanti?
“Ottimo davvero. E’ un allenatore che parla tanto con i giocatori, con tutti, e che costruisce con loro un rapporto quasi paterno giorno dopo giorno. Con me è molto prodigo di consigli su cosa fare o non fare e sulle scelte da prendere in campo. Mi sta insegnando molto nella comprensione del basket europeo e mi sta sicuramente migliorando”.
E con i nuovi compagni?
“Mi trovo benissimo. Sono ragazzi super, di nazioni differenti e quindi è anche un’occasione di confrontarmi con diverse culture, sto imparando tante cose sull’Italia, ma non solo. Questo confronto mi piace molto.
Avete disputato un precampionato fitto di appuntamenti. Giocare tanto, essendo una squadra nuova, vi ha fatto bene?
“Ovviamente è un bene perché ci aiuta a conoscerci prima e a capire quelli che sono i nostri punti di forza e i punti deboli su cui lavorare. E’ stato utile anche affrontare formazioni contro cui giocheremo in campionato perché ci ha aiutato a comprendere subito il livello, molto buono, del torneo e del basket che si gioca”
A che livello di forma pensi di essere già arrivato?
“Sto bene, ma credo di poter crescere ancora nella mia condizione fisica ed essere ancora più aggressivo in difesa”.
Ti manca casa?
“Più che altro mi manca un po’ la mia famiglia, mia madre, mia sorella, solo quello però…”
Consiglieresti l’Italia, e soprattutto Cantù, a qualche tuo collega americano?
“Assolutamente sì, è davvero un bel posto per vivere e io l’ho già capito bene.”